sabato 24 febbraio 2018

Una settimana lunga un anno

Alba e tramonto dai finestrini di un bus. Il cielo che arrossisce per la vergogna della sua stessa perfezione. Lo sa anche lui, di essere inadeguato agli sforzi. Ai colloqui di lavoro negli hotel di lusso, con la parete di vetro vista mare che sembra una bella idea solo fino a quando non ti rendi conto che ci sono venticinque gradi e tu indossi un tailleur. Inadeguato alla discesa troppo ripida per i miei tacchi nel nulla d'alto livello vicino alla stazione di Carvajal. Al tipo in giacca e cravatta che sbraita al telefono su di un marciapiedi di Marbella, mentre i primi turisti - tutti, immancabilmente, inglesi - passeggiano con l'aria ebete e il passo lento di chi non ha alcun piano se non godersi la vita.

Beati loro.

Intanto, il rumore dei cantieri inizia a costruire l'industria dell'estate. Qualcuno alza la serranda per posizionare un manichino sotto al vaso di fiori fucsia appeso al muro. Una vecchina, talmente autoctona da sembrare fuori luogo, arranca affaticata tra le stradine bianche che, in sua presenza, quasi mi vergogno a fotografare. 

Il caffè fuori dagli uffici della Randstad fa veramente pietà. 



E' stata una settimana intensa. Anche un po' strana. Iniziata tra alti e bassi di euforia e di delusione. Chiudersi in bagno per rispondere ad una telefonata. Cambiare gli orari. Poi partire, con la convinzione errata che la tua nuova vita inizi lí, accanto ad uno sconosciuto abbastanza matto da sbafarsi una scatola di Pizza Hut alle otto del mattino.

Vi prego, smettetela di dirmi che con le mie capacità "troverò di sicuro".
Perchè magari non so fare niente, invece.
O, almeno, niente che si addica a quello che cercano qui.

Se solo i soldi crescessero sugli alberi...
Invece ci crescono le arance.  

E arrivano quelli del comune a raccoglierle con una macchina rumorosissima, proprio il mattino successivo a quando hai avuto la bella idea di uscire con le amiche a metà settimana.

Una serata tranquilla, di Mercoledì. Solo che hai esagerato con le birre. E quando alle due passate ti sei accasciata sul letto era complicato spogliarsi del cappotto e della felicità. 

"Noi ti vogliamo bene!", ti hanno detto. E l'hanno fatto con tanta spontaneità che quasi ti sei commossa. 

Poi sei tornata a piedi dal balneario Baños del Carmen, mentre il cielo di nuovo arrossiva. Imbarazzato da tutti questi miei progetti, forse. Da tutto questo futuro a cui non riesco a rinunciare. Dalla meraviglia senza fine di questo paesello travestito da città. 


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